martedì 26 gennaio 2010

DIARIO DA SAIGON - PART 7 - RICORDI DAL FUTURO

RICORDI DAL FUTURO. 27 MAGGIO 1974. SAIGON. Il giro stava diventando troppo grosso. Era chiaro che qualcosa sarebbe finito male. I fratelli avevano preso a spacciare nella mia base. Questo non potevo sopportarlo. Nancy non si faceva vedere in giro da un paio di settimane, la cosa puzzava. A Saigon fino a quel tempo conoscevano solo la brown. Quando arrivò la coca fu una pacchia per tutti. I miei ragazzi non erano più miei. Avrei dovuto incriminarli. Sapevo tutto e non ho fatto niente. Sono riuscito soltanto ad abbandonarli. Povero Bruno. 10 GENNAIO 2000. ORE O9.01am. RUINAS DE PALENQUE: che questo sia il posto non ci sono dubbi. Dove sia esattamente la nostra vittima non è altrettanto chiaro. La fonte ci ha dato una mappa che Oc finge di comprendere più del vero; però il figlio di Marcos è qui: in una grotta, sotto una botola. Questo è sicuro. Per trovarlo abbiamo una busta di funghi freschi, una bottiglia d’acqua, 1 machete 2 coltelli e ottimismo da vendere. Almeno all’apparenza. Le prime visioni mi riconducono al 13. Ancora Bruno. Povero Bruno. Poi inizio a proseguire. E il cammino chiarisce le circostanze: ci sono cose che non vogliono essere viste. Altre invece aspettano a farsi vedere. Altre ancora le hai viste e non le vedrai più. E non esiste modo. L’aggancio qui è previsto al solstizio d’inverno del 2012. Gli intrusi non sono desiderati. Accettati sì, desiderati no. Quindi niente cazzate. Primo avviso. Non ce ne sarà un secondo. Gli eletti preservano un diritto, è giusto. La nostra missione incontra ostacoli: molte le guardie. Arriviamo al tempio X dopo aver ucciso col pensiero ed essere morti più volte. Loro sono in tanti, potrebbero annientarci come mosche. Ma il capo sa, e ha deciso di lasciarci passare. I suoi uomini ormai ci guardano sfilare fino al nostro immancabile arrivo: la botola. Non possiamo che aprirla:… PALIMURO – SENZA TEMPO – “Hai scordato che il futuro sarà pieno di ricordi?” – parla l’iguana, al principio del tempio X. Poi tocca al tucano sull’albero a fianco: “Quella notte a Palimuro, nella grotta, non ricordi?” - di seguito la tigre, sulla roccia alla destra della donna morta col 13 al centro, seconda fila: “Mi ricordi me da vecchio nel passato”. – Le stesse parole del verme. Sono 5 file. Tenendo il 13 al centro, si ripete un sequenza di 9 a pietre a destra. Spiccano al centro roccia nera in terza fila e b/n in quinta. Tutto torna. Oc deve entrarci qualcosa, è tutto un suo brutto scherzo. Poi mi giro lo vedo, in cima al tempio. Sconvolto. Ha visto qualcosa di orribile e la sta indicando col dito. Lo raggiungo. In basso, ai nostri piedi, c’è il fallimento della nostra missione, l’unico motivo per cui siamo qui: la tomba di Carlito, il figlio del sub-comandante Marcos. Già morto. Chissà quando. Prima del tempo. L’immagine è raccapricciante: una piccola testa bianca, con un sorriso isterico strappato alla vita. Il feretro copre il corpo tozzo privo di gambe e braccia. Lo hanno ridotto così.

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